IL DIRITTO (NEGATO) ALLE COCCOLE…

(A Frida, in memoria)

Ci sono corpi che vengono lasciati indietro, praticamente sempre.
Corpi “non conformi”, forse neppure tanto normati.
L’incredibile e merdosissima campagna riguardante il Body Shaming si è ormai diffusa a macchia d’olio sul web (e non solo, ahimè!) e concerne, per dirla in parole povere, nel prendere per il culo tutte le persone, o meglio, i loro corpi, che non vengono scolpiti da 80 ore di palestra settimanale o che non passano attraverso la bacchetta magica di Photoshop. Se non sei una dea alta un metro e ottanta con misure pressoché incompatibili con la vita terrestre o se non sei un uomo che non deve chiedere mai con addominali plurimi e molteplici, allora hai qualcosa che non funziona. Non vai bene ed il tuo destino sarà quello di vivere in un eremo dove sesso e desiderio ti verranno sottratti così, ad cazzum.
Smagliature, cellulite, cicatrici, peso corporeo, peluria? Ohmioddddddiocheorroreinsopportabile! Non sia mai che non somiglio a quell’attrice o a quell’attore, a quell’atleta o a quella cantante… che disonore tremendo vivere con il mio “normale” corpo umano, quale vergogna, quale onta insuperabile. Per cortesia!

Bene, vorrei affrontare oggi, tanto per non deludere i miei-le mie followers, un nuovo argomento impopolare, come sempre fra quelli di cui scrivo, tanto per mantenere una coerenza.impopolare intellettuale a cui vi ho abituat*: la sessualità delle persone disabili (sì, potrei dire diversamente abili, ma anche qui, bla bla bla, disabile nel senso rivendicativo.queer del termine eccccccc…. dai, tanto già lo sapete!).
Tatatatatatatatatatannnnnnnnnnnnnnn…
Noooooooooooooooooo, la sessualità e la disabilità nooooooooooooooo!!!!!!!!! Arrestate ‘sta pazza!
Ma le persone disabili non sono simili agli angeli, asessuali e asessuati? Manco per sogno! Non dirmi che c’hanno istinti sessuali pure loro? Te lo dico, invece! Se non bastasse te lo grido pure in piena faccia. Ma quindi pure loro desiderano fare sesso? Ma dai! Incredibile amici ed amiche, abbiamo scoperto l’acqua calda! E rilancio pure con: hanno un corpo desiderante!

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Nooooooooooo, boh raga, con questa frase mo’ inizia una rivoluzione! Magari…
Coccole, presenza dell’Altro, desiderio, contatto umano, erotismo, sensualità… il pacchetto completo!
Solo che… e qui c’è un “solo che” grande come una casa, il desiderio sessuale, no, diciamolo bene, la sessualità.sensualità.erotismo delle persone disabili è ancora, in ‘sto Belpaese de mmm……rda, un assoluto tabù.
Facciamo un esempio pratico: se un bio.uomo desidera viversi la propria sessualità ha diverse opzioni:

1. Viversela da solo attraverso la masturbazione
2. Viversela con una compagna o con un compagno (qualora viva una relazione monogama) o con gli pare (qualora viva una vita con un approccio poliamoroso o anarchico.relazionale)
3. Accostare l’auto allo sbocco della Tangenziale o nelle strade cittadine in orario notturno ed usufruire dei servigi delle persone che svolgono un lavoro sessuale.

Ora elenchiamo le reali possibilità che una bio.donna o un bio.uomo con una disabilità hanno di potersi vivere la propria sessualità:

1. Se la disabilità (e dipende sempre a quale tipo di disabilità facciamo riferimento) non è grave o non è invalidante magari si riesce ad arrivare alla masturbazione
2. Se la persona ha un* compagn* o partner sessuale può viversi desideri e fantasie con un briciolo di autonomia
3. Ricorrendo alle prestazioni di lavoratrici o lavoratori sessuali (ma spesso questa via non è percorribile per tutta una serie di difficoltà oggettive).

Sottolineo, per non lasciare un non.detto, che non si può parlare di una sola “narrazione disabile”, bensì di molteplici narrazioni, infinite narrazioni, tutte differenti, che comprendono un mondo.universo sterminato.
Non sono riconosciute, in Italia, figure professionali quali l’assistente sessuale, come invece accade in altri Paesi europei. Non sono il nostro equivalente di lavoratrici del sesso per persone disabili, sono invece persone formate appositamente per far fronte a difficoltà specifiche e di vario genere (fisiche.psicologiche.logistiche.emotive) che possono presentarsi al momento dell’approccio con la persona che richiede il servizio.
Alcune volte, per le famiglie delle persone disabili la sessualità di figli e figlie, fratelli e sorelle, è un aspetto difficile da affrontare, troppo delicato, talvolta messo da parte per mancanza di strumenti umani o affrontato con enormi disagi. Diciamo che ci si arrangia alla meno peggio. Ci si arrangia…
Frida La Rossa, amica mia disabile ma prima di tutto bio.donna dotata di grande e magnifico desiderio.erotismo, davanti all’abbandono legislativo di uno Stato cieco, alla solitudine umana e all’isolamento fisico dovuto da un contatto costantemente negatole, ricorreva agli annunci, spesso incappando in tipi sinistri poco raccomandabili o a tizi che poi volevano soldi a cambio, magari non richiesti in un primo momento. La frustrazione e la rabbia che Frida ha dovuto subire e vivere costantemente per un tabù sociale e per una non legittimazione ad esistere della sua sessualità, e prima del suo corpo, sono stati devastanti. Da essere creatrice non volontaria del proprio desiderio, è passata ad esserne vittima, con scarse possibilità di vivere una sessualità, con l’Altro, anche solo minimamente umana.accogliente.dignitosa.

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Quello che ho compreso è che c’è una sessualità di serie A ed una di serie B, secondo una società binaria ed arbitraria. Se hai un corpo che secondo la vox populi va bene, allora hai diritto alla sessualità, sennò te ne stai fuori dai giochi. Mammamiacherabbiapoderosa!

Per fortuna qualcosa si muove, anche se mooooooooooooooooolto lentamente.
Vi lascio un po’ di materiale qui sotto, così quando avete voglia gli date un’occhiata con calma:

Donna, disabile e non voglio amore eterno. Voglio sesso a pagamento!

Donna, disabile e non voglio amore eterno. Voglio sesso a pagamento!

Donna, disabile e non voglio amore eterno. Voglio sesso a pagamento!

http://www.yeswefuck.org/

http://www.comune.torino.it/pass/informadisabile/servizio-disabilita-e-sessualita/

Per grazia umana, e non divina, qui ci sono persone che stanno facendo grandi cose e che stanno portando fuori il tema con passione, dedizione, con un’onestà intellettuale ed un coraggio che manco i leoni della Savana…
Il progetto messo in piedi da Max Ulivieri è questo:

http://salute.ilmessaggero.it/storie/disabili_sesso_love_giver-1266367.html

Muoviamo, fra tutti noi ominidi, un po’ ‘sto abaradan, che qui si parla di diritti umani e civili. Diritti umani e civili, mica parliamo di fagioli con le cotiche!

A.A.A. A tutte le persone ignare di tutta questa epocale faccenda che stanno leggendo questo post:

Non so se vi è giunta voce, anche da lontano eh, nella vostra magnifica Neverland dove non esistono i poveri, i disabili, i pazzi e gli invertiti (cioè noi!), che pure la sessualità è un diritto FONDAMENTALE non secondo a nessuno. Non solo una personalissima, normatissima e accettata socialmente sessualità ed unico tipo di corpo sono primari, bensì tutte le sessualità e tutti i corpi lo sono e valgono uguale. E qui vi si aprirà forse un mondo nuovo, pieno di strane creature… potete ignorarle, fare finta che si sia trattato di un brutto sogno e tornare al letargo offerto da Morfeo o decidere di riflettere, almeno per un secondo, su questo tema.

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Piantiamola con ‘sto malsano ed ipocrita binarismo corporeo.sessuale dell’io valgo più di te perepepepepe (questa è una pernacchia grafica, ma forse non rende come ho sperato, ma avete capito lo stesso) perché ho il corpo migliore del tuo e non sono disabile. Echissenefrega se un* non è disabile, teste di menta che siamo tutt* quanti all together!, rendiamoci conto che TUTTI i corpi sono fighissimi e diversi fra loro e menomaleviviaiddio!
Io c’ho il soffio al cuore, la cellulite e la cifosi, le extrasistole e le smagliature+pelle moscia nell’interno cosce dovuta a dimagrimento che non si può vedere, tutta nel mio non sono, eppure ho il diritto di vivermi rispettivamente corpo.sessualità.sensualità.erotismo.emotività.relazioneromantica un po’ come mi pare che tanto mamma non mi dice niente figurarsi lo Stato, invece Frida questo diritto non ce lo ha avuto, non glielo hanno mai concesso, perché? Perché stava seduta su una testarossa a quattro ruote? Madooooooo raga, benvenut* nell’Alto Medioevo!

Non può esserci distinzione fra diritti, se siamo tutti esseri umani con le medesime necessità, istinti, volontà, multi.desideri. Non si può proprio sostenere un mondo dove una persona non ha il diritto di entrare in contatto con il proprio corpo e con quello dell’Altro, essere coccolata, stare bene con se stessa e con i propri desideri e sperimentarli, fare l’amore, praticare il buon sesso, copulare, ditelo come vi pare, che ce semo capit*!

I diritti sono per tutt*, per tutt*, non per tutt* meno per qualcun*. Cerchiamo di farcelo entrare in testa, please!

2 pensieri su “IL DIRITTO (NEGATO) ALLE COCCOLE…

  1. Finalmente ho trovato scritti e testimonianze che manifestano il mio pensiero da molto tempo. Possibile che leggi e comunque il cosiddetto perbenismo ci deve negare anche le cose piacevoli come l’ attività sessuale? E poi per chi già soffre enormemente per la disabilità. Sono con voi per quel che vale. Ciao Leo

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    1. Ciao Leo, invece che tu sia con noi vale tantissimo. Desideri condividere il tuo pensiero con noi? Quello che tu hai da dire, da scrivere, da condividere vale tantissimo. Se desideri scriverci la tua testimonianza, noi la pubblichiamo come post qui su THE Q WORD. Scrivimi, se desideri, a: mardesi2@gmail.com e raccontaci ciò che per te è importante. Un grande abbraccio. 🙂

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